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L'eredità di Federico II / Das Erbe Friedrichs II.
L'eredità di Federico II / Das Erbe Friedrichs II.
Dalla storia al mito, dalla Puglia al Tirolo / Von der Geschichte zum Mythos, von Apulien bis Tirol
Atti del Convegno Internazionale di studi (Innsbruck - Stams, 13-16 aprile 2005)
a cura di Fulvio Delle Donne - Angelo Pagliardini - Emanuela Perna - Max Siller - Francesco Violante
ISBN: 9788880828723
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Contributi di Christina Antenhofer, Vito Attolini, Vito Bianchi, Marco Brando, Lucia Angelica Buquicchio, Fulvio Delle Donne, Alberto Gentile, Raffaele Licinio, Stefania Mola, Josef Riedmann, Max Schiendorfer, Romedio Schmitz-Esser, Max Siller, Francesco Violante.
Differenti lingue, discipline, culture e metodi di indagine si incontrano nelle pagine di questo volume, che raccoglie il frutto di riflessioni e ricerche elaborate a partire dal convegno su Federico II svoltosi a Innsbruck nella primavera del 2005. Tracciando una linea che mette in connessione due aree territoriali a prima vista indifferenti – se non estranee, tra loro – la Puglia e il Tirolo, vengono indagati i caratteri anche metastorici della presenza e del ruolo dello Svevo nella cultura di massa contemporanea.
I saggi qui raccolti danno avvio a un proficuo dialogo polifonico, concentrando l’interesse sulle “eredità” e sui processi di “mitizzazione” di Federico II, riscontrabili nella rappresentazione letteraria e in quella cinematografica, nella storiografia coeva e nella cronaca quotidiana. Sono emerse, così, le diverse figure, anzi le diverse identità dello Svevo.
Accanto al Federico II storico, infatti, si è venuto costantemente a collocare quello mitizzato, che ha contribuito a conferire un fascino imperituro al personaggio: il secondo si è andato sedimentando sul primo, rendendone indistinguibili i tratti reali ed autentici. E se già prima della sua nascita, intorno a Federico si concentrarono le attese e le aspirazioni di una società in profonda trasformazione, non meraviglia che a tutt’oggi si proiettino sullo Svevo le fantasie di un mondo che ancora non riesce a regolare tutti i conti con la sua storia.
Lo stupor mundi continua, insomma, a essere tale, sintesi estrema e inconsapevole del bene o del male.