Gli storici dell’antichità ci hanno raccontato delle guerre tra i popoli della Puglia e i confinanti. Ora Diodoro ci parla della guerra tra Tarantini e Iapigi e dell’alleanza di Agatocle di Siracusa con i Peucezi, ora Pausania scrive che i Tarantini mandarono a Delfi una decima del bottino dei barbari Peucezi, Strabone racconta dell’Alleanza dei Tarantini con i Peucezi, Giustino narra che Alessandro il Molosso, re dell’Epiro venuto in aiuto di Taranto, si allea con Metapontini, Peucezi e Romani per combattere contro i Bruzi e i Lucani.
Nel V secolo a.C. il nemico era rappresentato da Taranto, la colonia di Sparta, che dapprima ebbe scambi culturali e commerciali con i popoli della Puglia e poi tentò di sottomettere, senza mai riuscirci, i Messapi e i Peucezi.
Più tardi i Peucezi si allearono con i Tarantini per combattere i popoli che si trovavano a nord e a ovest: i Lucani e i Bruzi prima e i Sanniti poi.
Da quello che riportano gli storici si comprende che le città peucete si univano per combattere nemici comuni, per questo si pensa che costituissero una Lega Peuceta. Si sa che Agatocle, tiranno di Siracusa, munì le città costiere di navi corsare proponendo di dividere il bottino. Molto probabilmente anche Bari partecipò a queste azioni di pirateria.
All’inizio della via sacra che conduce al tempio di Delfi in Grecia si trovano ancora le basi di due sculture, ex voto dei Tarantini, dono fatto agli dei per ringraziare delle due vittorie che Taranto aveva avuto prima sui Messapi e poi sui Messapi e Peucezi alleati.
