Il mare è l’elemento che ha sancito la nascita della città di Bari.
Infatti, dal XVI al XII secolo fiorivano i traffici con il mar Egeo e con Creta e soprattutto con i Micenei che risalivano il mare Adriatico alla ricerca di risorse come l’ambra e la porpora.
La prima proveniva dal mar Baltico, la seconda da Coppa Nevigata vicino Manfredonia. La Puglia era, perciò, sulle rotte dei naviganti. I Micenei offrivano monili di ambra e ceramiche e acquistavano dagli abitanti dei villaggi prodotti dell’agricoltura e della pastorizia.
Durante l’età del Bronzo, dal XVI al XII secolo a.C., negli insediamenti di cultura appenninica non mancarono i contatti con i Micenei. Questo popolo prende il nome dalla città di Micene, la cui civiltà si diffuse in tutta la Grecia e il mar Egeo. Era un popolo di agricoltori e pastori, ma soprattutto abile nella produzione di oggetti in oro e metallo, di olio e profumi. Presto i Micenei divennero anche abili commercianti e naviganti. Sulle coste dell’Italia essi cercavano le materie prime per le loro attività: trovarono sul mar Tirreno i metalli e nel nord dell’Adriatico l’ambra, una sostanza che gli antichi ritenevano magica per le sue proprietà magnetiche. Essi intrattenevano scambi con i popoli della Puglia che si trovava sulle loro rotte.
Micene, Porta dei Leoni
Vasetto miceneo, Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Micene, scavi archeologici