Passa alle informazioni sul prodotto
1 su 1

Salvatore Francesco Lattarulo

Dialoghi murattiani

Dialoghi murattiani

Prezzo di listino €10,00
Prezzo di listino Prezzo scontato €10,00
In offerta Esaurito
Imposte incluse. Spese di spedizione calcolate al check-out.

Interviste per il «Corriere del Mezzogiorno» nel bicentenario della nuova Bari

Salvatore Francesco Lattarulo

ISBN: 9788867170920


--

Questo viaggio negli ultimi duecento anni di Bari raccoglie le interviste pubblicate sul “Corriere del Mezzogiorno” (dorso regionale del “Corriere della Sera”) tra il novembre 2012 e l’aprile 2013. Si discute della fondazione del Murattiano (F. Tateo), della restaurazione borbonica (A. Massafra), dello sviluppo della città dopo l’Unità (B. Salvemini), dei primi due decenni del Novecento (L. Masella), del periodo fascista (O. Bianchi), delle trasformazioni urbanistiche tra l’ultimo dopoguerra e gli anni Ottanta (V. Persichella) e, infine, dell’ultimo ventennio battezzato con le fiamme del Petruzzelli e la marea di albanesi rigettata nel porto dalla nave Vlora (Tateo). Fanno da corollario le conversazioni con il vecchio editore D. De Donato su un’epoca di profonde ma anche dolorose mutazioni e con l’italianista D. M. Pegorari sull’umanesimo locale degli ultimi due secoli.

 

***

 

E forse dal “desiderio di una città” da adottare al cospetto delle ragioni della storia e dei diktat del cuore il cognato di Napoleone – come il Gran Kan immaginato da Calvino nelle Città invisibili – fu animato quando, vedendo vacillare il suo trono di Napoli e il breve regno nell’Italia meridionale, si spinse in Puglia negli ultimi momenti della sua corta ma intensa parabola terrena per inaugurare il cantiere della Bari moderna. (…) “Metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta”, recita la promessa di Kan a Marco Polo che occhieggia nelle pagine conclusive del romanzo. Ma la città ideale, in genere, non è mai il luogo che la sorte ha assegnato agli individui come dimora stabile. È semmai una direzione, una meta, un porto. Di qui l’assunto che solo il viaggio è la dimensione privilegiata per incontrare nel corpo e nello spirito una città da abitare, e magari da rifondare, ricostruire, ampliare.

(dall’Introduzione dell'Autore)

 

Questo libro è (…) una narrazione di narrazioni che racchiude una immagine della città molto più reale di quanto si possa credere. Ma è anche un memorandum, cui sono consegnate alcune elementari verità: e cioè che il passato non può ipotecare il presente (occorre evitare che i morti seppelliscano i vivi), ma può fargli dono di impensate virtualità; che la città è lo spazio elettivo dell’uomo moderno, il luogo in cui egli progetta e realizza il suo futuro; che il destino di una città riposa nella volontà di chi la abita. Spero che il lettore colga la sotterranea carica di fiducia che percorre questi “dialoghi murattiani”.

(dalla Prefazione di Ferdinando Pappalardo)

Visualizza dettagli completi