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Clara Gelao

Il labirinto della pittura. Michele De Palma. Opere 1950-2013

Il labirinto della pittura. Michele De Palma. Opere 1950-2013

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Catalogo della mostra (Bari, Pinacoteca Provinciale, 16 novembre 2013-30 marzo 2014)

a cura di Clara Gelao

ISBN: 9788867170982


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L’esposizione si colloca nell’alveo delle iniziative espositive che la Pinacoteca Provinciale di Bari – museo che vanta il possesso di alcune fondamentali opere dell’arte italiana medievale, rinascimentale e moderna – , partendo da piccoli tasselli del proprio patrimonio, dedica ai più interessanti maestri pugliesi poco noti al di fuori dei confini regionali.
È il caso del pittore Michele Depalma, nato a Rutigliano (Bari) nel 1928 e ancora operoso in Monopoli (Bari).

Formatosi nei primi anni Cinquanta presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ebbe a maestro Emilio Notte (di cui sarebbe poi divenuto assistente), Giovanni Brancaccio, Vincenzo Ciardo e Costanza Lorenzetti, il Depalma espone in importanti manifestazioni internazionali e nazionali, tra cui la Biennale di Venezia del 1956, la Quadriennale di Roma del 1959 e il Maggio di Bari, che costituisce la più valida manifestazione espositiva pugliese assurta ai fasti nazionali. Nel 1976 ottiene la cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ma vi rinuncia per ritrasferirsi in Puglia, dove insegna a lungo presso l’Accademia di Belle Arti. Allo scopo di fornire alla Puglia un centro d’informazione sugli avvenimenti culturali e artistici contemporanei fonda, con altri cinque artisti pugliesi, la Galleria d’Arte “Centrosei”.
Nel corso della sua carriera il Depalma ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, fra cui la benemerenza di primo grado per la scuola, la cultura e l’arte da parte del Ministro dell’Istruzione. Attualmente dirige il Museo Diocesano di Monopoli (Bari) e continua a dipingere con immutata intensità.


La pittura di Depalma ha seguito un percorso lungo e complesso: negli anni Cinquanta egli rielabora la poetica cézanniana di solidi volumi colorati, con una sua personale formula figurativa che guarda contemporaneamente alle avanguardie storiche, a Mondrian e a Klee. È proprio quest’ultimo a suggerirgli, negli anni Sessanta, una pittura fatta non solo di colori, ma di sottili ritmi grafici, in cui la riconoscibilità oggettuale va via via perdendosi e che approda successivamente all’astrattismo, sorretto da una solidissima costruzione geometrica e formale e dall’uso di campiture di colore puro, accostato con grande libertà e originalità e “forma” esso stesso.
La mostra, a cura di Clara Gelao, direttrice della Pinacoteca Provinciale “Corrado Giaquinto” di Bari, è costituita da una selezione di un centinaio di dipinti, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, che illustrano l’intero percorso dell’artista, e accompagnata da questo catalogo interamente a colori contenente vari saggi critici introduttivi, la riproduzione a tutta pagina dei dipinti esposti, le schede scientifiche, la bibliografia e gli apparati.
Durante la mostra vengono realizzate varie iniziative collaterali, visite guidate, concerti di musica contemporanea.

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