VLORA

Monumento dalle forme insolite, se non uniche, Castel del Monte ha sollevato l’interesse di numerosi studiosi di diversa estrazione, riuscendo persino a condurre oltre il probabile e il fantastico. Per giungere a una comprensione la più accurata possibile dell’eccezionale maniero, in questo libro innanzi tutto sono confrontate le opinioni dei medievisti e degli storici dell’arte per assicurarsi sulle generalità del committente e sulla data di costruzione. Poi vengono descritte le caratteristiche essenziali del territorio entro il quale il castello fu eretto: la natura e l’andamento del suolo, le vicende meteorologiche del tempo, la peculiarità delle acque correnti superficiali, la vegetazione che si stendeva su quelle terre, la distribuzione della popolazione ed il reticolo stradale di cui essa si serviva, le attività economiche. Ma essendo il castello il prodotto di una mentalità, si è ritenuto necessario descrivere anche i tratti importanti dell’ambiente cattolico del XIII secolo, insieme ad alcune prerogative delle culture islamica ed ebrea. Al termine dell’indagine è risultato chiaro come quell’edificio fosse estraneo ad una primaria utilizzazione militare ovvero ad un uso connesso alla caccia. L’analisi archeoastronomica, infine, non soltanto ha consentito di collocare il castrum voluto da Federico II di Svevia entro un’idea costruttiva diversa, ma ha pure offerto l’opportunità di indagare nell’immediato e nell’antico passato che, mescolandosi e confondendosi, si sono realizzati in Castel del Monte.